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Sparatoria nel Campo Hol: Una morta, sette ferite

Posted on September 30, 2019October 3, 2019 By Centre Kurde Genève

Nel Campo Hol in Siria del nord le forze di sicurezza sono intervenute contro donne di IS che hanno istituito un tribunale clandestino. Si è verificata una sparatoria in cui una delle jihadiste ha perso la vita e altre sette sono rimaste ferite.

Secondo quanto riferito dall’agenzia stampa ANHA, nel Campo Hol presso Hesekê si è verificata una sparatoria di quindici minuti, quando donne appartenenti a IS hanno aperto il fuoco sulle forze di sicurezza. Nello scontro a fuoco una donna di IS ha perso la vita, altre sette jihadiste sono rimaste ferite.

Le donne appartenenti a IS rappresentano un grande pericolo nel Campo Hol. Secondo ANHA le jihadiste hanno creato un tribunale clandestino davanti al quale donne donne del campo vengono condannate per „comportamenti sbagliati“. Hanno fatto entrare di nascosto armi nel campo, che oggi hanno usato contro le forze di sicurezza. Cinquanta donne di IS sono state arrestate.

ANHA riferisce inoltre che un iracheno di 26 anni nel campo è stato aggredito da due donne di IS con un oggetto affilato. Il giovane ha subito una ferita da tagli all’addome. Le due donne sono state arrestate. Già il 12 settembre un giovane iracheno era stato assassinato da donne di IS e un altro è rimasto ferito. Inoltre negli scarichi fognari è stato scoperto il cadavere di una donna.

Nel Campo Hol vivono oltre 71.000 persone, tra cui profughi dalla Siria e dall’Iraq. Per le famiglie di IS è stata creata un’area separata. Il comandante generale delle Forze Democratiche della Siria (FDS), Mazlum Abdi, di recente ha paragonato la situazione nel campo a una „bomba pronta a esplodere“. L’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est da tempo chiede ai Paesi di origine dei membri di IS nei campi e nelle carceri, di far rimpatriare i propri cittadini e le proprie cittadine. Tolte poche eccezioni, questo appello finora non ha trovato ascolto. Particolarmente tragica è la situazione dei bambini che non hanno possibilità di sfuggire all’indottrinamento islamista.

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