Skip to content
Kurdish Centre for Human Rights

Kurdish Centre for Human Rights

Centre Kurde des Droits de l’Homme

  • Home
  • About us
    • Status
    • Activities
  • Reports
    • Iran
    • Iraq
    • Syria
    • Turkey
  • OHCHR
    • KCHR
  • News
    • Press Releases
    • Women
    • Children
    • Prisons
    • War Crimes
  • Contact
  • Fr
  • Toggle search form

Situazione attuale nelle carceri turche: tortura e morte

Posted on March 10, 2018September 26, 2019 By Centre Kurde Genève

Mentre provvedimenti disciplinari vengono estesi nel carcere di Elazig, Kurdistan settentrionale, messaggi su maltrattamenti giungono dal carcere di Tarsus. Ad Adana un detenuto è morto per il diniego di cure. Sotto il regime AKP-MHP pratiche fasciste si stanno diffondendo nelle carceri turche. Ogni giorno vengono aggiunte nuove notizie di violazioni.

ELAZIG
Il carcere di alta sicurezza di Elazig ha aperto un procedimento disciplinare contro 114 prigionieri. I prigionieri hanno rifiutato il censimento in forma militare il 16 febbraio e sono stati poi picchiati dal personale della prigione. Per due mesi è stata negata qualsiasi visita eccetto le visite degli avvocati.

MERSIN
Dopo una visita a suo nipote Rubar Emen, Mehmet Salih Emen riferisce che la prigione di Tarsus T-Type da un giorno all’altro sta intensificando la repressione.Indagini disciplinari sono state avviate contro i detenuti. A causa di scioperi della fame, nei quali avevano partecipato mesi prima in altre carceri, i prigionieri sono sottoposti a cella di isolamento. Emen afferma che i prigionieri che rifiutano appello in piedi ed il saluto militare vengono maltrattati.

Emen ribadisce le parole di suo nipote: “Anche se ci sono 17 persone in una cella, portano cibo solo per 10. Dato che c’è troppo poco cibo, abbiamo problemi a nutrirci. Le guardie che arrivano nelle nostre celle ci costringono a stare a piedi nudi per l’appello, se diciamo qualcosa contro essi, veniamo insultati, picchiati e maltrattati: sei persone della cella vicina alla nostra sono state radunate e portate in un luogo sconosciuto, questo è il motivo per cui siamo preoccupati per la vita di queste persone “.

Emen ha affermato che i prigionieri vengono minacciati dalle forze dell’ordine che dicono: Accetta i reati di cui sei accusato nell’atto di accusa. Verrai qui ad affrontaci di nuovo.Mehmet Salih Emen ha contattato l’ufficio dell’Associazione per i diritti umani IHD ad Adana.

ADANA
Il 25 gennaio l’epilettico Ömer Yaba è stato arrestato per un reato e portato nella prigione di Tipo-E di Adana. Il 7 febbraio è stato trasferito nella prigione di Kürkçüler ad Adana e lì è morto il 9 febbraio. I genitori di Yabas riferiscono che le guardie sono responsabili della morte del loro figlio. La sua medicina gli era stata confiscata e non restituita. Secondo sua madre Ömer Yaba ha sofferto di epilessia per cinque anni e aveva bisogno di cure regolari.

Di recente la Commissione per le carceri di HDP ha rilasciato un appello urgente sulla tortura ed i diritti umani alle istituzioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, il Parlamento europeo, la Commissione europea ed i loro relatori; ai partiti politici del mondo e alle ambasciate riguardo agli allarmanti livelli di tortura e maltrattamenti nelle carceri turche. La Commissione di HDP ha sottolineato che le carceri turche si sono evolute in centri di tortura, dicendo:

“Mentre il presidente Erdogan e i suoi alleati ultranazionalisti stanno gradualmente costruendo un regime dittatoriale in condizioni di emergenza, la militarizzazione e il nazionalismo populista, le prigioni e i centri di detenzione sono diventati aree chiave per politiche del governo brutalmente oppressive. Da quando il governo dell’AKP è salito al potere nel 2002, la popolazione carceraria nel paese è drammaticamente aumentata. Dopo il fallito colpo di stato nel 2016, le gravi violazioni dei diritti umani sono diventate ancora più dilaganti e massicci arresti hanno riempito le carceri turche con innumerevoli dissidenti politici. Secondo Saban Yilmaz, direttore generale della Turchia delle prigioni e delle case di detenzione, dal 7 febbraio 2018 la popolazione delle prigioni turche ha raggiunto 235.888, mentre la capacità delle prigioni in Turchia è sufficiente per ospitare 208.830 detenuti. Circa 50.000 di questi prigionieri sono accusati di crimini politici. Vari rapporti e osservatori hanno indicato che gli arresti di una magistratura sotto il controllo diretto dell’esecutivo servono come strumento politico per paralizzare o distruggere l’opposizione democratica in vista delle elezioni presidenziali “.

IT

Post navigation

Previous Post: Bilancio dei civili feriti e uccisi il 6 marzo 2018
Next Post: OHCHR:Report on the impact of the state of emergency on human rights in Turkey, including an update on the South-East January/December 2017 March 2018

More Related Articles

L’accademica Şendeniz assolta dopo che la Corte Costituzionale ha decretato la violazione della libertà di espressione degli accademici IT
Libertà di stampa in Turchia: 30 giornalisti trattenuti nel mese di Agosto, 14 arrestati IT
IHD: 1.552 persone sono morte nella regione curda durante quest’ ultimo anno IT
La Turchia è prima per le violazioni dei diritti umani in Europa IT
Mettete queste foto nel museo della vergogna! IT
L’annientamento della memoria collettiva e della vita in blocchi di cemento a Diyarbakır IT

Upcoming Events

  • There are no upcoming events.

About us

The Kurdish Center for Human Rights was established in Geneva in 2000, according to the Suisse civil law. In response to the genocide, war crimes and human rights violations occurring across the Kurdish regions of Turkey, Iraq, Iran, Syria.

The KCHR, as a non-profit organization of social utility, was born from the need to  inform the European and Swiss people and the OHCHR on human rights violations against the Kurds via seminars and other dialogue platforms and to attend their meetings; to establish a dialogue with NGO’s, civil movements, associations, government and civil institutions.. Read More….

Contact

Centre Kurde des Droits de l’Homme
Kurdish Center for Human Rights

15, Rue des Savoises, 1205 Genève – Suisse
Tel :+41 (0)22 328 1984
Email: info@kurd-chr.ch / kurd.chr.geneve@gmail.com
Web : http://www.kurd-chr.ch

Compte : Post Finance – CENTRE KURDE
IBAN: CH40 0900 0000 17763911 5

Search

Recent Posts

  • Turkish Drone Strike in Kobani Reportedly Kills Nine Civilians, Including Seven Children
  • Report on Human Rights In Turkey / February 2025
  • ISIS(Daeesh) is back in Syria and Kurdistan
  • Apparent war crime committed by Turkish-backed Syrian National Army / HRW
  • THE TURKISH STATE: TARGETING CIVILIANS AND COMMITTING WAR CRIMES

Information

  • Silenced Voices: Human Rights Bulletin for Turkey Septembre 2024
  • The repression against the Kurdish people in Iran
  • Human Rights Council Forty-seventh session 21 June–9 July 2021 Agenda item 3 
  • Bilan : L’année 2020 dans le nord-est de la Syrie
  • Le CPJ demande à Masrour Barzani de respecter la liberté de la presse

Archives

Copyright © 2025 Kurdish Centre for Human Rights.

Powered by PressBook Green WordPress theme