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Distruggendo i siti antichi di Hasankeyf l’AKP non è diverso da ISIS

Posted on August 19, 2017September 26, 2019 By admin

L’Iniziativa per mantenere in vita Hasankeyf ha condannato le politiche dell’AKP contro Hasankeyf dichiarando che gli attacchi danneggiano l’antica città vecchia di 12.000 anni. Liniziativa per mantenere in vita Hasankeyf ha dichiarato che il riempimento delle grotte e gli abbattimenti delle rocce costituiscono al momento un pericolo in atto nella valle sui due lati del castello.

Gli sforzi della demolizione ad Hasankeyf sono iniziati dopo la visita del Ministro turco delle Foreste e dell’Acqua alla città il 21 giugno come parte delle “ricerche geologiche e geotecniche e il rafforzamento dell’antica darsena di Hasankeyf”.

Le quasi 6000 cave attorno all’antica città rappresentano uno dei primi siti di insediamento umano. La vita civilizzata nell’antica città di Hasankeyf risale all’8° secolo prima di Cristo e i disegni dentro le cave sparpagliate attorno la città fanno luce su differenti periodi , culture e architetture dell’umanità. L’iniziativa per mantenere in vita Hasaneyf ha sottolineato che l’antica darsena da costruire in calcestruzzo attraverso l’isolamento della storia naturale non animerà il turismo, ma oscurerà la storia di migliaia di anni della vita umana con un progetto che non è né scientifico né rispettoso delle leggi per la protezione delle attrazioni storiche. Hasankeyf è una delle città dove la storia è stata conservata ed è stata sede di civiltà come gli Urriti, i Mitanni, gli Assiri, gli Urartei, i Medi, i Persiani, i Romani, i Bizantini, gli Ommayadi, gli Abassidi, i Selgiuchidi, gli Artuquidi e gli Ayyubbidi.

Con la propria storia, Hasankeyf soddisfa 9 dei 10 criteri Unesco ma viene distrutta a causa delle politiche anticurde che i governi in Turchia hanno implementato nel Kurdistan. Lo Stato di proposito non si è rivolto all’Unesco per l’inserimento di Hasankeyf nella Lista del patrimonio mondiale e adesso sta distruggendo la città sommergendola. Hasankeyf, la città dove le pietre odorano di storia, adesso viene sacrificata per la diga di Ilisu come risultato delle politiche anticurde della Turchia.

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