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Notizia del 2016 sulle violazioni dei dirritti umani

Posted on September 26, 2016September 26, 2019 By admin

Tortura in Carcere di Sakran!
05 ago- 10 prigioniere detenute nella prigione femminile chiusa di Sakran sono state torturate dalle guardie.

L’oppressione all’ interno delle carceri continua e determina un crescente abuso dei diritti che è iniziato con il concetto di guerra e la dichiarazione di stato di emergenza. 10 prigioniere prigione femminile chiusa di Sakran hanno fatto un sit-in per protestare contro il divieto dei colloqui e di segnalazione penale del casellario sui loro visitatori. 10 prigioniere sono state torturate dalla guardie della prigione.

Secondo la relazione di DIHA, gli avvocati della Commissione Carcere dell’Associazione dei Giuristi contemporanei ‘(CHD) hanno osservato che:..

“Tutte le donne sono state ferite nell’attacco. Sono state buttate a terra e prese a calci 40 guardie hannopartecipato all’attacco . Il loro scopo non era quello di mandare le prigioniere nei reparti; il loro scopo era quello di torturarle “.

Gli avvocati hanno parlato con la prigioniera Sevda Kurban e tracce di tortura e occhi neri sono stati rinvenuti sul suo corpo. Le guardie hanno portato Sevgi e Sevda in infermeria; ma non hanno portato le altre prigioniere ferite. Nel frattempo le guardie hanno preso per i capelli Sevda, trascinandola di infermeria dopo l’ordine del direttore del carcere Mehmet Davarcioglu.

Gli avvocati hanno dichiarato che le guardie che hanno torturato le prigioniere devono essere licenziati, “La tortura è inaccettabile. Due giorni fa molti poliziotti di questa prigione sono stati arrestati come presunti membri dell’organizzazione di Güler. Le guardie che hanno torturato dovrebbero essere licenziati. I detenuti devono avere il loro diritto ai colloqui il più presto possibile e il divietodi avere libri e riviste deve essere tolto nella prigione. “
Chiesto l’ergastolo per la corrispondente dell’agenzia DIHA Sermin Soydan
07 ago-È stato chiesto l’ergastolo per la corrispondente dell’agenzia DIHA Sermin Soydan, arrestata a causa del suo report intitolato ” Dettagli dell’operazione segreta a Gever”.La prima udienza di Soydan si svolgerà il 10 agosto.

La corrispondente dell’Agenzia stampa Dicle (DIHA) Sermin Soydan era stata arrestata a Van il 14 Maggio, dopo che aveva preparato un rapporto intitolato “Dettagli dell’operazione segreta a Gever”,che rivelava i retroscena dell’assalto violento delle forze dello Stato nel distretto di Hakkari di Gever ( Yuksekova ). L’Ufficio di Hakkari del Pubblico Ministero ha preparato l’atto d’accusa contro Soydan che sarà sottoposta a processo ad Hakkari presso il Tribunale penale il 10 agosto.

L’accusa chiede l’ergastolo per la Soydan con la motivazione della “fornitura di documenti riservati sulla sicurezza dello Stato” e di “mettere in pericolo il combattimento e le opportunità dello Stato”; da 3 a 8 anni di carcere per “appartenenza a un’organizzazione terroristica” e da 5 a 10 anni per “favoreggiamento di un’organizzazione terroristica”.

L’accusa del Pubblico Ministero di Hakkari Murat Sahin si basa tutto sulle conversazioni telefoniche che la Soydan aveva avuto con l’Ufficio regionale di DIHA a Van, e con la redazione durante il coprifuoco imposto a Gever.Anche alcune rapporti proposti dalla sua parte erano stati resi illegali e definiti come un ” crimine”.L’accusa comprende anche le conversazioni telefoniche della Soydan con il giornalista e redattore del servizio in inglese di DIHA Nedim Türfent , che si trova in carcere.

Per quanto riguarda una intervista pubblica con le vittime dello stato d’assedio delle forze turche “, l’accusa ha affermato che questo rapporto era lontano dalla realtà e aveva lo scopo di diffamare la Repubblica turca in campo nazionale ed internazionale.
Giustiziato in Iran il prigioniero politico curdo Mohammad Abdullahi
10ago- Secondo la Rete Curda dei Diritti Umani, il regime iraniano ha giustiziato martedì mattina il prigioniero politico curdo Mohammad Abdullahi e altri cinque prigionieri, accusati di traffico di droga, dopo il loro trasferimento nelle celle della prigione di Urmia.

I nomi dei cinque prigionieri sono Kamuran Pûrreft (Piranshahr), Tewhid Purmehdi (Urmia), Emir Ezizi, Cehangir Rezevizade (Urmia) e Cebrail Kenani (Urmia).

L’avvocato del prigioniero politico curdo Mohammad Abdullahi, Mustafa Ahmediyan, aveva precedentemente riferito alla Rete Curda dei Diritti Umani che il suo cliente era stato oggetto di ingiustizia e violazione dei diritti umani. Ahmediyan aveva anche esortato i funzionari iraniani a bloccare l’esecuzione.

A Mohammad Abdullahi è stato sparato e poi è stato detenuto dall’Intelligence Service di Urmia (Itlaat) il 24 maggio 2010. Abdullahi è stato successivamente portato in un ospedale militare e poi inviato al centro Itlaat di Urmia.

Abdullahi, 35 anni, era sposato e veniva dalla città di Bokan, di Urmia. E’ stato condannato a morte dal Tribunale Rivoluzionario Mahabad sulla base di un presunto aiuto al partito Komala. La condanna a morte gli è stata ufficialmente notificata il 3 aprile 2014 ed è stato giustiziato martedì mattina.

Il regime iraniano ha giustiziato di recente venti detenuti sunniti nella prigione Recayi nella città di Kerecê a Teheran.
Cameraman televisivo del Newroz torturato durante la manifestazione per Ocalan a Sulaymaniyah
12 Ago- Cameraman televisivo del Newroz torturato durante la manifestazione per Ocalan a Sulaymaniyah

Nel Kurdistan meridionale, dove la gente, durante l’ultima settimana, sta sempre più protestando per l’isolamento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, si è tenuto ieri nella città di Sulaymaniyah un raduno di massa.

La manifestazione organizzata da Tevgera Azadi e dal Movimento delle Donne Libere del Kurdistan Meridionale (RJAK), è stato attaccato dalle forze speciali Asayish e dalla polizia dell’anti-terrorismo, in conseguenza del quale dieci persone sono rimaste ferite e almeno 15 sono state prese in custodia.

Il giornalista televisivo del Newroz, Afat Baz, che era tra i detenuti durante l’attacco, è rimasto in custodia per tre ore. Baz ha dichiarato di aver subito violenze e torture con l’elettricità mentre si trovava nel veicolo della polizia. Le forze di polizia hanno anche rotto la macchina fotografica di Baz e sequestrato il suo dispositivo Internet 3G.

Il co-presidente di Tevgera Azadi, Mihemmed Abdullah, ha fortemente criticato la repressione e le detenzioni, che ha paragonato alle politiche repressive degli stati turchi e iraniani e al regime Baath contro i curdi.
Il giornalista curdo Vedat Hisen Alì assassinato a Duhok
13 ago- Il corrispondente di Rojnews Vedat Hisên Ali è stato ucciso da assalitori sconosciuti dopo essere stato rapito a Duhok.Rojnews ha riferito che Vedat Hisên Ali, che aveva iniziato a lavorate recentemente per l’agenzia, è stato rapito ed ucciso, con il suo corpo che è stato trovato alcune ore dopo sulla strada principale Duhok-Sêmêle.Ali è stato rapito sulla strada per giungere al lavoro nel quartiere Malta, lo afferma Rojnews, ed il suo copro è stato ritrovato alle 12.30.

Anche se ci sono poche informazioni riguardo l’omicidio di Hisen Ali si teme che l’uccisione potrebbe essere un assassinio politico.Rojnews è nota per essere critica nei confronti del Partito Democratico del Kurdistan (KDP).
L’esercito turco brucia 50 ettari di foreste ad Amed
16 ago -Dopo l’annuncio del Governatorato di Diyarbakir del coprifuoco l’8 agosto, i soldati turchi hanno bruciato 50 ettari di bosco tra i quartieri di Kulp, Lice e Silvan ad Amed. I villaggi di Temira, Bira Zeynê, Besirtê, Metmurê, Derikê, bayir, Bamitnê, Resanê, Dehla gura Mala Cale, Mala Gir, Hindes, Cumatê, Selima Godernê, Sehtê e Beytülbeyan sono stati incendiati e i soldati della casema militare di bayir hanoo impedito agli abitanti di intervenire per spegnere il fuoco.

Le Unità della direzione forestale della città di Diyarbakir Città sono arrivate nella zona per spegnere il fuoco, ma si sono ritirate dopo che i soldati hanno bombardato la regione vicino all’unità.
Arrestati 27 dipendenti del quotidiano Azadiya Welat
28 ago- La polizia ha fatto irruzione nell’ufficio del quotidiano Azadiya Welat ,l’unico quotidiano pubblicato in Turchia lingua curda a Diyarbakir.La polizia ha perquisito l’ufficio principale del giornale a Diyarbakir nel quartiere Rezan nel distretto di Baglar.

I nomi delle persone detenute sono i seguenti:Yasemin Sayin,Hayat Yilmaz,Ahmet Kizilay,Arap Turan,Berxwedan Tulpar,Sürreya Dal,Zeynep Izgi,Ibrahim Bayram,Engin Özelçi,Ahmet Boltan,Ceylan Ipek,Mehmet Emin Kaya,Ziyan Karahan,Veysi Altin,Ercan Yeltas,Azime Tarhan,Serdal Polat,Cengiz Aslan,Ferit Toprak,Mehmet Hüseyin Sahin,Mehmet Aydin,Pusat Bulut,Mehmet Emin Akgün
RKI

Soldati turchi stanno ancora una volta massacrando e torturano i civili
5 Set- I soldati turchi hanno arrestato sei civili del Rojava tra il Rojava e il Bakur e li hanno violentemente picchiati e torturati.

L’esercito turco continua i suoi atti barbarici contro il popolo del Rojava e del Bakur, in questo caso, sei civili sono stati catturati e torturati mentre cercavano di attraversare il confine del Kurdistan del Nord, e sono stati richiesti 100.00o lire siriane perchè venissero rilasciati. Gli abitanti di Til Xanzeer al 20 km al sud di Sere Kaniye hanno portato i feriti all’ospitale di Sere Kaniye. I loro nomi sono Hussein Abdul Rahaman 34 anni, Khali Issa 22 anni, Hussein Aawer 24 anni, Abdul Aziz Muhamad 24 anni, Ali Walis Muhamad 14 anni, Fayiz Hasan Ahmad, 20 anni.

Dall’altra parte fonti locali hanno riportato che soldati turchi hanno commesso un massacro di civili nel villaggio di Mezret Al-Ula al sud di Al Rai, nelle parti del Rojava occupate dalla Turchia. I soldati hanno massacrato decine di civili, incluso un bambino di 13 anni. Viene riportato che aerei da guerra turchi stanno bombardando i villaggi curdi al sud di Al Rai e al nord di Bab.

Rapporto sul Kurdistan orientale: Il regime iraniano ha giustiziato altri 34 curdi
5 sett – L’Associazione dei diritti umani del Kurdistan ha rilasciato un rapporto sulle violazioni dei diritti umani nel Kurdistan orientale ( Rojhilat) e ha evidenziato le esecuzioni e i massacri del regime nella regione. L’organizzazione ha dichiarato che 34 detenuti curdi, incluso il prigioniero politico curdo nel carcere di Urmiye, sono stati giustiziati ad agosto.

Aydin Teymurpur, un altro detenuto politico, è stato accusato di contrabbando di droga e giustiziato nel carcere di Selmas. Molte persone erano state arrestate, e i destini di 32 persone che erano state poste in detenzione per varie ragioni rimane sconosciuto. 270 lavoratori sono stati licenziati dal loro lavoro, e i maltrattamenti e la tortura dei prigionieri politici curdi continua.

Commercianti transfrontalieri massacrati
Nel rapporto l’Associazione dei diritti umani ha criticato i massacri delle forze del regime dei commercianti transfrontalieri, ed ha affermato che 5 di questi sono stati massacrati e decine di altri sono rimasti feriti durante il mese di agosto.

L’associazione ha anche sottolineato i casi di omicidio e di suicidio, e ha affermato che donne e bambini sono il bersaglio principale dell’oppressione del regime.
Detenuti curdi folgorati e appesi, la Turchia torna a “vecchie forme” di tortura
5 set – Notizie riportate sul quotidiano turco Cumhuriyet hanno portato alla luce il ritorno a forme di tortura utilizzate sui prigionieri politici in Turchia negli anni ’70 e negli anni ’80. Nell’articolo l’avvocatessa dell’Associazione dei Diritti Umani (IHD) Gülseren Yoleri ha riferito che la folgorazione e l’appendimento da divere parti del corpo è utilizzata nei confronti dei detenuti nel sudest curdo.

” Siamo andati a Sirnak e Nusaybin con una delegazione di 18 persone. Ci è stato raccontato della tortura nei centri di detenzione. Coloro che sono stati torturati hanno affermato “Vecchie forme di tortura sono tornate. È come se loro hanno nascosto vecchi strumenti di tortura utilizzati per la folgorazione e l’appendimento e li hanno tirati fuori [per utilizzarli su di noi].

I nostri amici avvocati stanno seguendo la questione. La vita si è trasformata in una tortura nella regione curda. La gente sta vivendo tra le rovine. Ogni cosa è stata distrutta. Il rumore delle armi da fuoco e delle macchine da lavoro domina ogni cosa. I quartieri sono assediati da veicoli blindati.”

La gente può essere posta in detenzione per più di 30 giorni senza avere accesso all’avvocato durante il regime dello stato di emergenza in Turchia.Gruppi dei diritti umani, compresa Amnesty International , hanno riferito un incremento della violazione dei diritti e della tortura a seguito del fallito colpo si stato in Turchia.

Scosse elettriche , appendimento da differenti parti del corpo, strappamento delle unghie, utilizzo di acqua ad alta pressione, scatenari i cani contro i prigionieri ed altre forme di tortura sono state utilizzate su vasta scala in Turchia in modo particolare sui detenuti curdi e di sinistra.

I più orribili casi di tortura sono stati sperimentati nel carcere di Diyarbakir a seguito del colpo di stato militare del 1980.

Cumhuriyet
La barbarie dell’esercito turco continua
16 Sett-Due ragazzi del Cantone di Afrin sono stati torturati dall’esercito turco mentre cercavano di attraversare la frontiera con il Bakur (Turchia).

Mazen Hanan di 19 anni e Abdu Alrehman Hamid di 36 cercavano di attraversare la frontiera vicino al villaggio di Marawania nel quartiere Shie per portare i rifornimenti alla loro famiglia quando l’esercito turco li ha fermati e torturati.

Dopo che l’esercito turco ha lanciato i due ragazzi dall’altra parte del confine della frontiera, i residenti li hanno portati presso un ospedale. Secondo l’ufficio investigativo di Asayîs ad Afrin uno risultava gravemente ferito al piede e l’altro alla mano sinistra.

Un medico ha perso la vita nel quartiere curdo di Sheikh Maqsud
Il Movimento della Società Democratica del quartiere di Sheikh Maqsud ha rilevato il registro del medico della clinica della Mezza Luna Rossa e membro del Movimento della Società Democratica che ha perso la vita durante i bombardamenti dei gruppi mercenari sul quartiere.

Il medico Shahid Jamil era arabo, nato nella città di Dayr al-Zor e lavorava nella clinica della Mezza Luna Rossa a Sheikh Maqsud, il quartiere curdo che fornisce assistenza alle persone della zona dati i continui attacchi dei mercenari della coalizione.

I militari turchi uccidono 18 civili in due giorni lungo il confine con il Rojava
29 sett- Un ragazzino, 5 donne e 2 uomini che stavano tentando di attraversare il confine dal Rojava in Turchia ( Kurdistan Settentrionale ) dalla zona tra Tirbesipiye (Al-Qahtaniyah) e la città di Qamishli sono stati colpiti dai militari turchi. Mentre 2 uomini sono morti , le 4 donne nel gruppo sono state ferite.

Busra Mihemed Hisên (22), Zehra Ekrem El-Fîl (23), Sumeya Mihemed El-Lîlo (28) e Hiyam Elî El-Selmo (18) sono stati feriti e condotti all’ospedale di Qamishli. I due uomini che sono stati uccisi non sono stati ancora identificati. Uno dei feriti Sumeya Mihemed El-Lîlo ha affermato “Volevamo attraversare il confine ieri sera attorno alle 18.00.I militari turchi hanno sparato proiettili su di noi. Civili vicini al confine ci hanno portato all’ospedale.”

Fonti locali hanno anche riferito della morte di 6 civili a Serekaniye e di 9 civili a Gire Spi (Tel Abyad) domenica notte e martedì.Secondo Anha 6 civili della stessa famiglia sono stati uccisi mentre cercavano di attraversare il confine a Serekaniye.

4 dei corpi sono caduto sul versante turco del confine, mentre 2 corpi sono stati recuperati dalle YPG. I soldati turchi hanno minacciato i civili che hanno tentato di recuperare i corpi delle 4 persone. Anche una delle donne ,Sara Cedan, che ha perso due dei suoi bambini nell’attacco ed era stata ferita è morta oggi , portando il numero a 7.

Secondo fonti delle YPG anche 3 donne e 6 bambini sono stati uccisi a Gire Spi. I civili sono stati colpiti dai soldati turchi nel villaggio di Kuheyla village, nei pressi della zona di confine.Il Movimento per una Società Democratica (TEV-DEM) ha affermato che tutti i civili uccisi erano arabi.
OGC: settembre è stato il mese del colpo di stato per la stampa in Turchia
6 ott- ÖGC ha preparato un rapporto sulla pressione affrontata dai giornalisti nel mese di settembre. L’Associazione dei giornalisti liberi (Özgür Gazeteciler Cemiyeti – ÖGC) ha condiviso con l’opinione pubblica il rapporto di settembre sulla pressione e la violazione dei diritti sulla stampa.

Il rapporto ha posto in evidenza che settembre è stato il mese del colpo di stato per la stampa in Turchia e ha affermato: ” In questo mese 18 giornalisti sono stati posti in detenzione e 11 di loro sono stati arrestati, 46 giornalisti hanno avuto il loro passaporto cancellato ed è stato impedito loro di andare all’estero”.

Il rapporto ha sottolineato che 5 organizzazioni della stampa sono state perquisite dalla polizia e ha dichiarato :27 giornalisti si trovano davanti a indagini perchè hanno sostenuto il quotidiano Özgür Gündem Queto mese è stato il mese in cui la maggior parte dell’opposizione è stata ridotta al silenzio. Un totale di 23 organi dei media, 12 canali televisivi e 11 radio sono stati bloccati dalle dalle trasmissioni.
Giornalista trovato morto nei pressi di Amediye, Kurdistan iracheno
5 Dic – Quattro giorni dopo essere stato sequestrato da un uomo armato sconosciuto, un cameraman del canale televisivo curdo KNNC è stato trovato morto giovedì nei pressi del distretto di Amediye, situato a 90 Km a nordest di Duhok, lo ha riferito la KNNC.

Il canale televisivo curdo KNNC ha identificato il cameraman in Shukri Zaynadin, dicendo “Sono passati quattro giorni da quando è scomparso [Zaynadin], il suo corpo è stato trovato nei pressi del distretto di Amediye.”

Il responsabile dell’ufficio della KNNC a Duhok ha dichiarato all’affiliato Movimento del Cambiamento (Gorran) che Zaynadin aveva recentemente ricevuto “minacce da parte delle forze di sicurezza del Partito Democratico del Kurdistan” che gli chiedevano di abbandonare il lavoro presso il canale”.

“Shukri Zaynadin è stato arrestato dalle forze di sicurezza nel 2013 a causa del suo impiego alla KNNC, riferisce l’emittente. “Lui [Zaynadin] era stato minacciato in un tentativo di fargli abbandonare il suo lavoro. Shukri era un giornalista curdo proveniente da Duhok.Era sposato e aveva otto bambini.

La provincia di Duhok è controllata dalle autorità del KDP.

Il 13 agosto 2016 un giornalista curdo Wedat Hussein Ali, corrispondente di un organo di informazione vicino al Partito dei Lavoratoti del Kurdistan (PKK), Roj News,era stato trovato morto lungo l’autostrada Duhok-Semel riportando segni di tortura.

Metro Center ha documentato la violazione di diritti di 145 giornalisti nel 2015 dai 107 dell’anno precedente.Le violazioni comprendono pestaggi, intimidazioni, detenzioni arbitrarie e assassini.

Secondo gruppo locali dei diritti oltre 420 giornalisti sono stati uccisi in Iraq dal 2003. Quest’anno organizzazioni dei media e professionisti sono stati frequentemente bersaglio delle violenze.
KNNC
Il blocco di internet in Kurdistan è una violazione dei diritti umani
28 ott- L’avvocatessa Ceren Simsek ha dichiarato che l’accesso ad internet è accettato come un diritto fondamentale e lo Stato turco, che ha sottoscritto contratti, viola i diritti umani bloccando internet in Kurdistan. Ceren ha sottolineato che il blocco è per impedire alle persone di seguire quanto accade. A seguito dell’irruzione della polizia nell’edificio della Municipalità Metropolitana di Diyarbakir e all’arresto dei sindaci, la connessione nella regione curda è stata tagliata.

L’avvocatessa Ceren Simsek ha valutato l’interuzione della connessione internet per due giorni e ha affermato che bloccare internet in Kurdistan rappresenta una violazione dei diritti umani.

Ceren ha dichiarato che le Nazioni Unite hanno dichiarato l’accesso a internet “un diritto umano basilare” il 4 luglio 2011 e l’accesso a internet è stato inserito nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) come “Diritto umano di terza generazione”. Lei ha dichiarato “ L’accesso ad Internet è uno dei diritti umani. Voglio dire che il blocco dell’accesso ad Internet è una violazione dei diritti umani.”

Ceren ha anche evidenziato che il blocco dell’accesso ad internet nelle città curde mira a impedire alla gente in Kurdistan e a occidente di seguire cosa succede.

I lavoratori dei canali televisivi chiusi avviano un presidio di 3 giorni a Diyarbakir
10 ott- I lavoratori dei canali televisivi chiusi attraverso il decreto legge hanno avviato un presidio di protesta di 3 giorni a Diyarbakir negli uffici della Società dei giornalisti del sudest (Güneydogu Gazeteciler Cemiyeti – GGC) per protestare contro il decreto illegale. I lavoratori di IMC TV, Van TV and Hayatin Sesi TV hanno preso parte alla protesta ed hanno reagito contro le pressioni sulla stampa. Molt giornalisti hanno mostrato solidarietà con i loro colleghi.

ll vero colpo di stato è contro la stampa
Il rappresentante di Diyarbakir di IMC TV Faruk Balikçi ha parlato della protesta ed ha sottolineato che la libertà di stampa è uno dei più importanti segni di democrazia in un paese. Balikçi ha espresso che i giornalisti nella regione curda sono ostacolati dall’esercitare il loro diritto di produrre informazione, e l’opinione pubblica dal diritto di informazione, ed ha affermato che il vero colpo di stato è contro la stampa.

Stiamo protestando per la libertà di stampa
Balikçi ha dichiarato: ”Noi come giornalisti che lavoriamo negli organi di informazione chiusi e in quelli che vengono mantenuti sotto pressione, protestiamo contro il decreto che chiude i canali e che ci ha lasciati disoccupati, cancellando il nostro diritto di produrre informazione e il diritto dell’opinione pubblica di avere accesso all’informazione. Stiamo avviando un presidio di 3 giorni a Diyarbakir per difendere la libertà di stampa. Chiediamo al governo di rimuovere gli ostacoli sulla libertà di stampa”.Balikçi ha chiesto anche a tutte le persone di coscienza, i primo luogo ai giornalisti, di difendere la libertà di stampa.

Il rappresentante di Diyarbakir di Hayatin Sesi TV Cumhur Das è intervenuto dopo la dichiarazione e ha evidenziato l’anniversario della strage di Ankara del 10 ottobre, che dice è stato l’avvio dell’attuale processo. Dopo la dichiarazione dei giornalisti, i loro colleghi che stavano seguendo la protesta hanno solidarizzato mettendo le loro videocamere ed i microfoni per terra.

Un veicolo blindato uccide un altro bambino a Cizre
25 ott – Le forze dello Stato hanno schiacciato a morte un altro bambino, Hakan Sarak, con un veicolo blindato.Ieri poliziotti che pattugliavano il quartiere Nuh Cizre distretto di Sirnak hanno investito un bambino di 5 anni Hakan Sarak mentre giocava in strada. Gravemente ferito Hakan è stato portato all’ospedale di Stato si Cizre dalla sua famiglia e poi trasferito all’ Ospedale di Stato di Batman.Hakan è deceduto sulla strada per l’ospedale. Il suo corpo è stato riportato all’Ospedale di Stato di Cizre per l’autopsia.

Secondo i rapporti ricevuti, la famiglia di Hakan ha reagito ai funzionari di polizia dicendo: “Perchè avete ucciso il nostro bambino?” e i poliziotti hanno risposto loro ” Uccideremo i vostri bambini se li lascerete in mezzo alla strada.”

Il 7 luglio Bünyamin Bayram è stato ucciso da un veicolo blindato nel quartiere Cudi di Cizre.

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