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Cizre due anni dopo: ho dovuto tenerla nel frigorifero per tre giorni …

Posted on December 12, 2017September 26, 2019 By admin

Un’immagine dell’8 settembre 2015 quando a Cizre è stato dichiarato il primo coprifuoco chiarisce come lo Stato si comporta nei confronti dei curdi. Emine Çagirga, la madre di Cemile Çagirga, uccisa davanti a casa sua il 7 settembre 2015 e rimasta per tre giorni nel frigorifero, ancora ricorda i tre giorni come se fosse oggi, anche se sono passati due anni. “Tre giorni sono brevi per voi, ma io l’ho tenuta nel frigorifero per tre giorni,” ha detto Emine raccontando quello che è success.

Sono passati due anni da quando è stato dichiarato il secondo coprifuoco a Cizre nel distretto di Sirnak il 14 dicembre 2015. Il primo coprifuoco nel distretto era stato dichiarato il 4 settembre 2015 ed è stato revocato 12 settembre 2015. Il secondo coprifuoco imposto nel distretto tra il 14 dicembre 2015 e il 1 marzo 2016, è stato prima revocato parzialmente e poi del tutto. Durante il primo coprifuoco, durato otto giorni, le forze dello Stato hanno ucciso 21 persone compresi tra cui dei bambini. I loro nomi sono Mehmet Emin Levent (21), Sait Çagdavul (19), Muhammed Tahir Yaramis (35 günlük), Cemile Çagirga (10), Osman Çagli (18), Meryem Süre (53), Özgür Taskin (20), Seyit Esref Erdin (60), Zeynep Taskin (18), Masallah Edin (35), Sayit Nayici (17), Selman Agar (10), Bünyamin Irci (15), Mehmet Dikmen (70), Mehmet Erdogan (75) e Mehmet Emin Açik(70). Durante il secondo coprifuoco oltre 300 persone sono state uccise dalle forze dello Stato, tra cui i co-Presidenti dell’Assemblea del Popolo Mehmet Tunç e Asya Yüksel.
Una casa silenziosa

Quando a Cizre è stato dichiarato il primo coprifuoco, Cemile Çagirca di 10 anni è stata uccisa davanti a casa sua il 7 settembre 2015. I media mainstream hanno scritto dell’uccisione di Cemile dicendo che “è stata uccisa una terrorista” ma il titolo, “il suo corpo è stato tenuto per tre giorni nel frigorifero” distingue questo massacro da altri. La famiglia di Cemile non ha avuto il premesso di seppellire la loro figlia per via del coprifuoco in corso e sono stati costretti a tenere il suo corpo in frigorifero. Cemile è stata sepolta il 13 settembre 2015 con altre 16 persone uccise durante il coprifuoco. Anche se sono passati due anni, la casa di Cemile è ancora silenziosa come il primo giorno. Sua madre Emine Çagirga è seduta nel giardino di casa.

Emine ricorda sua figlia e quello che è successo due anni fa, “Cemile non è stata la prima e non sarà l’ultima,” dice Emine e inizia a raccontare quello che successo dal primo giorno; “Era estate. Le persone dicevano che era stato dichiarato il coprifuoco, ma io non ci credevo. Cemile è andata a scuola e poi è tornata a casa. È tornata a casa perché gli insegnanti avevano detto, “è stato dichiarato il coprifuoco, tornate nelle vostre case”. Ci sono stati scontri per due giorni. Sentivamo sempre gli spari. Il giorno dopo eravamo seduti nel giardino della nostra casa. Cemile era vicino a me. Poi abbiamo sentito degli spari. Tutti si sono buttati a terra e poi io mi sono alzata e ho gridato “Cemile Cemile”. Ho visto mia figlia per terra. L’ho chiamata quattro volte e lei alla fine ha detto, “Ah mamma” e poi è morta tra le mie braccia.”

“Poi l’abbiamo portata in casa. Mia figlia è stata con me per tre giorni. Dicevano che l’avrebbero portata in ospedale, ma non gliel’ho permesso, non potevo dare mia figlia allo Stato. E noi non potevamo portarla in ospedale. L’abbiamo lavata. A mia figlia piaceva molto l’henné, così glielo abbiamo messo sui capelli e sulle mani. L’abbiamo avvolta in un telo, ma non ci hanno permesso di portare via il suo corpo. L’abbiamo tenuta in frigorifero per tre giorni per proteggere il suo corpo. Il corpo di mia figlia è rimasto lì per tre giorni. Tre gironi sono brevi per voi, ma io l’ho tenuta per tre giorni nel frigorifero.”

Non è stata la prima e non sarà l’ultima

Dicendo che Cemile non è stata la prima ad essere uccisa e non sarà l’ultima, Emine ricorda i bambini uccisi nelle strade del Kurdistan mentre giocavano. Emine ricorda anche le parole del leader dell’AKP Tayyip Erdogan che ha detto, “I terroristi sono stati neutralizzati” e dice, “Ha detto che Cemile era una terrorista. Abbiamo il proiettile di fucile che l’ha colpita alla testa. Tutti hanno visto. Non ci hanno dato un’ambulanza per tre giorni. Mia figlia è stata tenuta in frigorifero.”

di M.M– P.Z

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