Skip to content
Kurdish Centre for Human Rights

Kurdish Centre for Human Rights

Centre Kurde des Droits de l’Homme

  • Home
  • About us
    • Status
    • Activities
  • Reports
    • Iran
    • Iraq
    • Syria
    • Turkey
  • OHCHR
    • KCHR
  • News
    • Press Releases
    • Women
    • Children
    • Prisons
    • War Crimes
  • Contact
  • IT
    • .
      • Actualités
      • Femmes
  • Toggle search form

L’Iran ha giustiziato tre prigionieri politici curdi

Posted on September 8, 2018September 26, 2019 By admin

Lo scorso sabato tre giovani uomini curdi sono stati giustiziati: Ramin Hossein Panahi, Zanyar Muradi e Loqman Muradi.

Tre giovani prigionieri curdi sono stati giustiziati in Iran, a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Qualunque parola è inadatta a descrivere l’orrore della pena di morte. Il regime iraniano è uno dei paesi che fa più affidamento su tale tipo di punizione per distruggere il dissenso politico e culturale. Lo scorso sabato, tre giovani uomini curdi sono stati giustiziati: Ramin Hossein Panahi, Zanyar Muradi e Loqman Muradi.

Emced Hossein Panahi, fratello di Ramin Hossein, ha annunciato l’avvenuta esecuzione del fratello sul suo account twitter. Poche ore dopo si è venuti a conoscenza del fatto che anche i prigionieri politici curdi Zanyar e Luqman Muradi, cugini, erano stati giustiziati. I due erano in prigione dal 2009. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale iraniana, Farsnews, i due cugini sono stati giustiziati insieme.

L’agenzia di stampa ufficiale Farsnews ha annunciato che gli attivisti politici curdi Zanyar e Loqman Muradi, detenuti nella prigione di Recaiishahr a Kerec, sono stati giustiziati al mattino. Secondo Farsnews, Zanyar e Loqman Muradi e Penahi sono stati giustiziati insieme.

Panahi fu condannato a morte il 16 gennaio, al termine di un processo gravemente ingiusto che durò meno di un’ora. La sua famigli ha raccontato ad Amnesty International che era comparso di fronte alla Corte Rivoluzionaria a Sanandaj con segni di tortura sul corpo, ma la corte non seppe avviare un’inchiesta relativa alle sue affermazioni che fosse stato costretto a “confessare” il crimine.

Tra l’arresto e il processo gli fu concesso solo un breve incontro col suo avvocato, che ebbe luogo alla presenza di ufficiali dell’intelligence. La Corte Suprema confermò la condanna a morte nel marzo del 2018.

Ramin Hossein Panahi era stato arrestato il 23 giugno 2017. A seguito dell’arresto, fu fatto scomparire per quattro mesi. Secondo le sue dichiarazioni, durante questo periodo e ulteriori due mesi di isolamento, ufficiali del Ministero dell’Intelligence e dei Guardiani della Rivoluzione lo torturarono ripetutamente, in particolare colpendolo con dei cavi, prendendolo a calci e a pugni allo stomaco e sbattendogli la testa contro il muro. Gli negarono anche di proposito adeguate cure mediche per le ferite da arma da fuoco riportate durante l’arresto.

IT

Post navigation

Previous Post: Two Kurdish cousins to be executed in Iran
Next Post: The Iranian regime executed Ramin Hossein Panahi

More Related Articles

La polizia turca attacca di nuovo il cimitero di Yeniköy IT
Chiesti 7 anni di carcere per aver fischiato una canzone curda IT
Çevirmen:Violazioni dei diritti dei prigionieri che hanno fatto lo sciopero della fame IT
Si vuole far sommergere da una diga un insediamento antico di 10.000 anni IT
Bilancio dei civili feriti e uccisi il 6 marzo 2018 IT
Le vite di circa 64’850 bambini a rischio a Shahba IT

About us

The Kurdish Center for Human Rights was established in Geneva in 2000, according to the Suisse civil law. In response to the genocide, war crimes and human rights violations occurring across the Kurdish regions of Turkey, Iraq, Iran, Syria.

The KCHR, as a non-profit organization of social utility, was born from the need to  inform the European and Swiss people and the OHCHR on human rights violations against the Kurds via seminars and other dialogue platforms and to attend their meetings; to establish a dialogue with NGO’s, civil movements, associations, government and civil institutions.. Read More….

Contact

Centre Kurde des Droits de l’Homme
Kurdish Center for Human Rights

15, Rue des Savoises, 1205 Genève – Suisse
Tel :+41 (0)22 328 1984
Email: info@kurd-chr.ch / kurd.chr.geneve@gmail.com
Web : http://www.kurd-chr.ch

Compte : Post Finance – CENTRE KURDE
IBAN: CH40 0900 0000 17763911 5

Recent Posts

  • Earthquakes and Human Rights Violations in Turkey
  • KurdDAO Launches Fundraising Campaign in Support of Kurdish Human Rights
  • REPORT OF HUMAN RIGHTS VIOLATIONS IN TURKISH PRISONS
  • Repression Practices Against the Press and Journalists in Turkey
  • Iran must halt imminent execution of Kurdish prisoner – UN experts 

Search

March 2023
M T W T F S S
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  
« Jan    

Information

  • Human Rights Council Forty-seventh session 21 June–9 July 2021 Agenda item 3 
  • Bilan : L’année 2020 dans le nord-est de la Syrie
  • Le CPJ demande à Masrour Barzani de respecter la liberté de la presse
  • Le massacre de Roboski, neuf ans après … les victimes jugées à la place des auteurs
  • Afrin: Les mercenaires de la Turquie sèment la terreur dans les villages

Archives

Copyright © 2023 Kurdish Centre for Human Rights.

Powered by PressBook Green WordPress theme