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Di nuovo un morto nel cantiere per l’aeroporto di Istanbul

Posted on November 12, 2018September 25, 2019 By Centre Kurde Genève

Nel cantiere del terzo aeroporto di Istanbul ha perso la vita un altro lavoratore. Secondo quanto riferito da fonti sindacali si tratta del 39° morto, Secondo stime i morti arriverebbe addirittura fino a 400.

Nel terzo aeroporto di Istanbul un’altra persona ha perso la vita. Secondo quanto viene riferito, il lavoratore dell’aeroporto, Seyithan Kaya, è caduto nella tromba di un ascensore ed è rimasto vittima delle gravi ferite riportate. La salma del curdo di Qers/Dîxor (Kars/Digor) si trova nell’istituto di medicina forense di Istanbul.

Aeroporto grande come 11.000 campi di calcio
L’aeroporto – un progetto prestigioso del Presidente turco Erdogan – era stato aperto simbolicamente alla fine di ottobre, nel 95° anniversario della fondazione della repubblica turca. Sono arrivati ospiti di Stato da 87 nazioni per presenziare nel cantiere alla festosa cerimonia. Si prevede il completamento al più presto alla fine dell’anno, voli per l’Azerbaigian e Cipro nord tuttavia sono già attivi già. Secondo la volontà di Erdogan, l’aeroporto dovrà diventare il più grande hub a livello mondiale. Ha una superficie pari all’incirca a quella di 11.000 campi di calcio.

Stime partono da 400 fino 1.000 morti dall’inizio della costruzione
La prima pietra del cantiere dell’aeroporto è stata posata nel giugno 2014. Secondo quanto riferito da fondi sindacali, Seyithan Kaya sarebbe il 39° morto. A febbraio di quest’anno il quotidiano turco “Cumhuriyet”, ha riferito che dall’inizio dei lavori sarebbero morti almeno 400 lavoratori. Gli addetti sarebbero stati sommersi dal fango, sepolti da detriti, caduti da tetti e morirebbero in autobus sovraffollati. La maggior parte degli incidenti però sarebbero causati dall’incessante traffico di 1.500 camion nell’enorme ’area per il trasporto di calcinacci e rifiuti del cantiere, ha scritto il quotidiano. Questi numeri sono stati confermati anche dal deputato HDP Ali Kenanoglu nell’ambito di un’interrogazione parlamentare al Ministero del Lavoro. Kenanoglu voleva inoltre sapere dal Ministro del Lavoro se si fosse a conoscenza del fatto che il consorzio responsabile della costruzione dell’aeroporto, Grand Airport (IGA), ha offerto ai famigliari dei deceduti il prezzo del silenzio. Non c’è ancora stata risposta. Fonti ufficiali finora hanno confermato 30 casi morte. Il giornale Internet liberale T24 ha citato un ingegnere che ha lavorato due anni nel cantiere. „Il numero di 1.000 morti dall’apertura del cantiere sarebbe una stima ottimistica”, ha detto.

Fermi e arresti dopo proteste contro le condizioni di lavoro
A metà settembre è divampata un’ondata di proteste dei lavoratori che manifestavano contro umiliazione, cattivo approvvigionamento, letti insalubri, cibo malsano e incidenti sul lavoro spesso mortali a causa delle catastrofiche condizioni di sicurezza. Oltre 500 persone sono state fermate e successivamente 24 sono state arrestate come leader della protesta. Altri sei arresti si sono aggiunti nelle ultime settimane.

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